Per lo Spazio di Consultazione dell’A.I.P.A. – di Rita Maglione

L’A.I.P.A., Associazione Italiana di Psicologia analitica, affiliata all’Associazione Internazionale di Psicologia analitica, è stata fondata a Roma nel 1961 con l’obiettivo di diffondere in Italia il pensiero di Carl Gustav Jung ed è divenuta, nel tempo, uno dei poli più significativi per lo studio, la ricerca e la formazione in campo psicodinamico.
L’A.I.P.A. organizza congressi e seminari aperti agli specialisti del settore, pubblica la rivista Studi Junghiani e gestisce una Scuola di formazione per psicoterapeuti, riconosciuta dal Ministero della Università e della Ricerca Scientifica.

A 100 anni dalla sua nascita, la psicoanalisi si trova coinvolta nella radicale trasformazione dei nostri tempi: da percorso in qualche modo confinato ad alcune fasce di popolazione e ad alcune forme di sofferenza psichica, comunque chiuso all’interno della stanza dell’analisi, viene indotta ad affrontare nuove modalità di confronto ed integrazione col sociale e con le altre forme di intervento terapeutico medico e psicologico.
In accordo con questo spirito del tempo, l’A.I.P.A. da oltre un anno ha dato vita, a Roma, ad un Consultorio ad orientamento analitico aperto alle varie forme del disagio psichico ed ha messo a punto strategie d’intervento diversificate per fasce d’età e specificatamente per gli adolescenti e per gli adulti e anziani.
In questo primo periodo, ci si è resi conto che mentre esistono varie forme d’interventi, anche integrate, per affrontare il disagio dell’adolescenza o dell’età matura, c’è una significativa carenza di studi e di risposte indirizzati alle problematiche esistenziali, psicologiche e spirituali della cosiddetta terza età ed in particolare ai rapporti tra queste e i quadri morbosi che giungono all’osservazione degli operatori sanitari delle strutture nosocomiali.
Il dato è, inoltre, reso ancora più rilevante dai mutamenti che sta attraversando la nostra società, in cui è in atto un progressivo processo d’invecchiamento, mutamenti che coinvolgono gli operatori sanitari a qualunque livello.
In una cultura come quella occidentale, in cui i valori dell’esteriorità, della salute e del benessere si accompagnano all’esorcizzazione della morte, l’anziano appare spesso ‘stanco della vita’ e il bisogno profondo di trovare il senso di questa fase della vita s’interseca, a vari livelli, con l’evoluzione del quadro fisiopatologico tipico dell’invecchiamento.
La Psicologia Analitica, specificatamente tra le varie proposte psicoterapeutiche, propone un’attenzione particolare e una sua risposta al disagio della terza età, rappresentando un tentativo di trasformazione del vuoto e della depressione che accompagnano questa complessa fase di transizione.
l’Ospedale ‘San Giovanni Calibita’ Fatebenefratelli, è impegnato, da sempre, nella costante ricerca di traduzione della visione etico-spirituale del Fondatore nella realtà operativa della struttura nosocomiale, cercando di coniugare ‘una carità antica con mezzi modernissimi’ e pone, in questa ricerca, in primo piano il valore dell’accoglimento e del senso terapeutico della qualità della relazione d’ascolto del paziente che viene assistito ai vari livelli di ricovero, ambulatoriali e domiciliari.
D’altra parte questa filosofia si riflette nell’attenzione che l’Ospedale mostra verso l’accoglimento del paziente nella sua olistica interezza, nella rivalutazione del senso dell’andare verso la sofferenza e nell’opera di umanizzazione delle strutture.

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